Il silenzio più assoluto: filosofia e tecnica della fotografia di teatro

Come possiamo fotografare al meglio sottostando pienamente all'imperativo di operare nel silenzio più totale?

Il modo giusto per fotografare a teatro

Il teatro è fatto di spazi pieni e spazi vuoti, la fotografia è quella piccola magia silenziosa eseguita con l'intento - un po’ millantatore - di riuscire a fissare per sempre nel tempo parte di ciò che il teatro ha inscenato.

Proprio perché questa messa in scena comprende sia parole che silenzi, il fotografo in teatro deve operare in modo totalmente impercettibile, non deve tassativamente compromettere la magia della rappresentazione. Per questo in tutta la sua storia centenaria, la fotografia di teatro ha sempre cercato di utilizzare le attrezzature fotografiche più silenziose e infallibili.

Usiamo macchine fotografiche non reflex, perché il "flap" dello specchio non deve minacciare l'atmosfera sul palco e la concentrazione degli attori. Fotocamere senza specchio quindi, mirrorless come si usa chiamarle, con otturatori meccanici silenziosissimi, quando invece non deve volare proprio neanche una mosca e le condizioni di scena lo permettono, usiamo direttamente il solo otturatore elettronico: esso non emette nessun suono, tanto che i primi tempi noi fotografi rimanevamo nel dubbio se la fotocamera avesse scattato o meno.

Scegliere il momento giusto per scattare a teatro

Per non perdere mai l'attimo

Preferiamo utilizzare la messa a fuoco manuale perché anche il più veloce degli autofocus non può sostituire l'esperienza è il fiuto per il caro e vecchio "momento decisivo". Quando percepiamo che l'istante è quello giusto, dobbiamo essere liberi di poter scattare, senza dover aspettare quell'infinitesima frazione di secondo che l'autofocus comunque impiegherebbe per dare il suo assenso.
Discorso differente nel caso di uno spettacolo con più fuochi d'attenzione, dove gli attori si muovono come forsennati: sul palco nei casi in cui la tecnica recitativa lo richieda, è l'autofocus sia l'opzione migliore, non abbiamo nessuna remora ad utilizzarlo.

Le fotocamere reflex possiedono i sistemi autofocus migliori, veloci ed efficienti. Le mirrorless per quanto le puoi pagare non hanno ancora raggiunto i livelli prestazionali delle loro cugine. Come abbiamo visto sopra la reflex però fa rumore, per il nostro metodo di lavorare è impensabile impiegarle in teatro, a meno che lo spettacolo o la scena sia già rumorosa di per se stessa, laddove il livello dei decibel emessi dagli attori, superi di gran lunga il rumore dell'apparecchio fotografico..

Viva la vecchia scuola: esistono ottiche fotografiche costruite negli anni 70 e 80 dotate del solo fuoco manuale ma dai meccanismi così precisi, morbidi e silenziosi da far arrossire la maggior parte degli obiettivi autofocus moderni. In teatro sovente si fotografa da un punto di ripresa relativamente distante, nella scena da fotografare i piani della messa a fuoco sono spesso ravvicinati, l'autofocus non servirebbe poi così tanto e sarebbe per me solo d’impaccio, in quanto basta un rapido spostamento millimetrico della ghiera di fuoco manuale per ottenere esattamente il risultato voluto: lo scatto avviene precisamente nel momento desiderato, senza aspettare le "in-decisioni" dell'autofocus e senza dover ascoltare il ben che minimo rumore dai motori dell'obiettivo.

La nitidezza nelle fotografie di teatro

Se il primo comandamento della fotografia di teatro è il silenzio, il secondo è sicuramente la maniacale ricerca della qualità dello scatto, percepibile prima di tutto dalla nitidezza che l'immagine è in grado di offrire. Sono d’accordo con voi, nella fotografia di teatro spesso è molto bello percepire il "movimento" delle figure attraverso un sapiente uso del mosso, impiegando tempi di esposizione relativamente lunghi.
Nel 90% dei casi però abbiamo bisogno della massima nitidezza, prima del relativo comando su Photoshop o Lightroom esistono delle variabili un po’ più "fisiche" ed efficaci da tenere in considerazione:

  • L'utilizzo di un ottimo obiettivo con qualità ottiche superiori è il metodo migliore per ottenere la nitidezza;
  • il diaframma, più è chiuso (numeri "f" più alti) più ottengo nitidezza (ma anche maggiore profondità di campo e meno effetto sfuocato);
  • le velocità di otturazione superiori al 1/250 di secondo danno una buona garanzia sul fatto che lo scatto non risulti mosso e quindi maggiormente nitido;
  • Le alte sensibilità iso permettono di usare tempi di posa più veloci, riducendo la possibilità del mosso, di contro, aumentando gli iso si aumenta anche il rumore dell'immagine, perdendo nuovamente qualità;
  • anche se con iso relativamente alti, una buona gestione del rumore, sia in macchina, sia in post produzione può aiutare a migliorare la nitidezza.

Obiettivi fotografici a focale fissa o zoom?

In linea di principio le ottiche a focale fissa sono quasi sempre migliori degli zoom, questo è appurato.
Stiamo però operando in un ambiente come il teatro dove spesso per fotografare non possiamo sceglierci il punto di vista "migliore" : L'uso della focale fissa solitamente implica il dover scegliere un preciso e "poco variabile" punto di ripresa, durante lo svolgimento delle prove o quando serve, dello stesso spettacolo, i punti dove possiamo metterci a fotografare senza dare fastidio ad attori e poi al pubblico sono molto limitati, non possiamo certo impossessarci della scena piazzandoci alla giusta distanza dal soggetto per ottenere l'inquadratura migliore. Il modo meno invasivo per ottenere delle ottime fotografie a teatro è quello di utilizzare un obiettivo zoom, intendiamoci però: che sia della migliore qualità ottica possibile...

Dal punto di vista della praticità i migliori zoom manuali da usare in teatro sono quelli a pompa, sono progettati per avere in una unica ghiera sia la selezione della focale sia la messa a fuoco. In questo modo, senza togliere la mano dal comando (e quindi senza perdere momenti preziosi) possiamo simultaneamente variare l'inquadratura e mettere a fuoco il soggetto.

Quali obiettivi per la fotografia in teatro?

Le ottiche a focale fissa si apprezzano maggiormente quando sono le fotografie l'intento principale della sessione a teatro. In questi casi gli attori sono quasi a nostra completa disposizione, perché magari dobbiamo realizzare degli scatti specifici per la promozione dell'opera o degli artisti stessi. Durante questo tipo di shooting possiamo avere maggiormente carta bianca e siamo noi a suggerire le condizioni di ripresa: qui l'uso delle ottiche a focale fissa è consigliabile, sia per ragioni di resa ottica sia per poter studiare, comporre e controllare meglio l'inquadratura che abbiamo in mente.

Qualità delle ottiche fotografiche

Nella maggior parte delle condizioni di ripresa a teatro è altamente consigliabile utilizzare un'ottica zoom, con delle focali che vadano dal medio tele al teleobiettivo più spinto.
Parliamo quindi dei classici zoom 70 - 210 mm oppure 80 - 200 mm, come abbiamo visto precedentemente devono essere ottiche di assoluta qualità e di conseguenza costose. Per ottenere immagini di teatro professionali, oltre a puntare sulle superiori caratteristiche ottiche come la nitidezza, la resa cromatica e sulla bontà dello sfuocato, un altro fattore molto importante è il trattamento antiriflessi delle lenti: la sua "qualità" aiuta a contrastare le avverse condizioni d'illuminazione riscontrabili sul palco, come le luci potenti e concentrate in singoli punti, la loro unidirezionalità e infine, il trattamento delle lenti aiuta a ridurre i fastidiosissimi riflessi delle luci di scena che, entrando in camera finiscono per rendere l'illuminazione troppo artefatta.

A volte le luci nel teatro possono essere difficili da fotografare

Apertura massima degli obiettivi

Lo so, poter sfoggiare un costosissimo zoom f 2.8 potrebbe fare gola a molti, tenete però presente che questi obiettivi sono spesso molto pesanti: quante ore al giorno dovete tenerli in mano? sono pratici? non attireranno troppo l'attenzione? In fin dei conti non siamo allo stadio a bordo campo...
Un'apertura massima di "f 4" rende lo zoom più leggero e meno ingombrante, non dimentichiamoci poi che oggi, le macchine fotografiche reggono molto bene il rumore agli alti iso quindi, ha ancora senso portarsi dietro un "f 2.8"?
Oggi moti obiettivi e corpi macchina sono stabilizzati, possiamo tranquillamente pensare di utilizzare un "f 4". Non spingiamoci oltre però, un tele con apertura massima già a 5,6 renderebbe l'immagine nel mirino troppo scura per poter essere valutata efficacemente.
Infine, ricordiamoci che per ottenere maggiore nitidezza non possiamo usare l’obiettivo alla massima apertura ma dovremmo chiudere il diaframma almeno di uno stop.

In questo articolo abbiamo parlato di come fare in modo che la fotografia in teatro non disturbi il lavoro degli artisti sul palco, spiegando inoltre, alcune caratteristiche dell'attrezzatura fotografica impiegata volte a poter svolgere un lavoro di qualità.

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